Pentole, padelle, pirofile: è ora di una rivoluzione?
La crisi degli ultimi anni ha portato molti a riflettere sul come e cosa risparmiare, coinvolgendo anche la cucina. Sono calati i consumi alimentari e si testano anche nuovi modi di cucinare, con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico e risparmiare qualcosa sulla bolletta. A partire dal riuso degli “avanzi”, le soluzioni per ottenere buoni risultati sono numerose, una mi ha colpito in particolare: cucinare con la lavastoviglie.
Immagino la tua reazione: il sopracciglio sinistro che si alza mostrando i tuoi dubbi, eppure questa idea è già realtà.
Secondo Altroconsumo, che ha testato circa 30 modelli di lavastoviglie, per lavare a mano sotto l’acqua corrente si consumano circa 60 l di acqua; 20 l se si usa una bacinella o si tappa il lavandino, 16 l utilizzando una lavastoviglie di classe A con programma eco. Se poi consideriamo che per lavare i piatti si utilizza acqua calda, è evidente che il risparmio energetico sarà direttamente proporzionale al diminuire dell’acqua utilizzata.
Per un risparmio a tutto tondo dovremmo utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico, con lavaggi a bassa temperatura e usando detersivi vegetali e 100% biodegradabili. È in questo contesto che nasce l’ecocucina in lavastoviglie. In che cosa consiste?
Il vapore che si sviluppa durante il lavaggio è simile a quello della cottura a vapore perciò, come in questa tecnica, cucinare in lavastoviglie consente di preservare il contenuto nutritivo degli alimenti. A seconda del tipo di lavaggio scelto si potrà cuocere a bassa, media o alta temperatura, pur restando consigliabile cuocere in lavastoviglie cibi che non hanno bisogno di elevate temperature e tempi di cottura lunghi (ad esempio le carni grasse). Evitate di provare a cuocerci pasta o riso. Se però l’alimento richiede una cottura un po’ più lunga, si può usare questo metodo come pre-cottura e successivamente terminarla in padella.
Per cucinare in lavastoviglie è necessario chiudere i cibi in barattoli di vetro ermetici o in sacchetti per il sottovuoto, anche questi chiusi ermeticamente, posizionando il tutto nel cestello in modo che non si trovino a vagare per tutta la lavastoviglie. È inoltre consigliabile l’uso di detersivi vegetali. Nell’ottica del risparmio, ricordatevi di riutilizzare barattoli e sacchetti: basterà sciacquare bene e asciugare questi ultimi per averli come nuovi.
Attorno all’ecocucina in lavastoviglie sta’ nascendo una schiera di appassionati, tanto che si stanno diffondendo ricette ad hoc ed esistono in commercio alcuni libri dedicati (Cucinare in lavastoviglie di Lisa Casati è uno di questi).
Non so se questo tipo di innovazione vincerà mai il mio amore per la tradizione in cucina. Amo tagliare le verdure, fare il soffritto, usare mille spezie e cambiare ogni giorno. Amo sporcarmi le mani mentre stendo la sfoglia per la pasta all’uovo e l’odore del cibo cotto che, da solo, chiama a tavola tutta la famiglia o gli amici ospiti. Certo è che la ricerca di metodi alternativi di cottura, attenti ai consumi di energia e all’inquinamento, è una cosa positiva. Quindi, non è detto che non troverò il coraggio per fare un tentativo. Prima, però, dovrò comprare la lavastoviglie!
Tu cosa ne pensi? Conoscevi già questo metodo di cottura?