Filotea è un’azienda Cristiana.
Non siamo né meglio né peggio di altri, semplicemente proviamo a fare le cose con Gesù Cristo ed in Gesù Cristo.
Sarà grave? Mancheremo di rispetto? Offenderemo qualcuno? E soprattutto: è una malattia contagiosa?

Viviamo una realtà in cui si deve rispetto a tutti, dai mussulmani ai gay, dalle più varie minoranze etniche fino alle associazioni di ogni tipo. Ed è corretto e giusto. Quando però ci dichiariamo Cristiani succede spesso qualcosa di strano, come se fosse l’unico “stato” che non merita rispetto. Molti, moltissimi ogni giorno ci sconsigliano di dirlo. Perché? È ovvio: qualcuno potrebbe non gradire. Paesi (Italia?) e persone potrebbero non gradire, sentirsi offesi. Non comprare la nostra pasta. Pazienza. Se per questo motivo qualcuno non vorrà comprarla ce ne faremo una ragione.

Lo dico dal primo giorno: Filotea non è per tutti, non lo è mai stata, non lo sarà mai. Non possiamo certo snaturarci e rinunciare al nostro essere Cristiani per accontentare (accondiscendere?) qualcuno e quindi vendere un bancale in più.
In un mercato dove esiste la certificazione Kosher (Ebrei) e la certificazione Halal (Mondo Arabo), dove è molto facile dichiarare “la pasta dei gay”, noi dichiariamo la pasta Cristiana.

È sbagliato secondo te? Dovremmo modificare il nostro atteggiamento? Cosa ne pensi?