Qualche giorno fa abbiamo incontrato un nostro estimatore ed amico, Andrea Innocenti, che oltre all’amore per la pasta e per le gite in barca (qua la Fan Page ) che utilizza per organizzare escursioni attorno all’Elba e non solo) si è scoperto appassionato della corsa e della maratona.
L’occasione è stata utile per farci raccontare la sua esperienza e rivelare i suoi piccoli segreti pre-gara: ecco quello che ci ha detto!

Ciao, io esco un po’: vado a correre!

Da quel momento è esplosa una passione infinita, che si autoalimenta ogni volta che programmo una uscita. Non importa che sia un allenamento in pianura veloce, un misto collinare, da solo o in gruppo, allenamento o gara.

Prima era la fatica di fare 3/4 km, poi la voglia di morire agli 8 km, poi i 10 e la gioia della prima gara, del primo traguardo dopo un’ora di corsa per poi dormire le 8 ore successive.

Un crescendo di emozioni che aumentano fino alla folle idea: la maratona, 42km e 195 metri di pensieri sconnessi, un passo dietro l’altro pensando solo al momento dolce dell’ arrivo.
Ma per aumentare le distanze occorre disciplina, regole ferree da atleta amatoriale e leggi ancor più inflessibili da allenatore improvvisato di sé stesso.
Quindi sveglia all’alba, alimentazione senza sgarri, giuste ore di sonno, niente (o poco) alcool e ogni tanto qualche “buon strappo alle regole”.

La maratona è davvero una è prova al limite dell’ umano, dove quello che conta di più non è come arrivi, dopo quanto tempo o l’essere il millemillesimo dei partecipanti. Che sia la prima, la seconda o la numero N, ciò che conta è la preparazione: settimane di lunghi lenti, ripetute veloci, ore e ore dedicate alla corsa. E quando arrivi alla fine della preparazione, a una settimana dal giorno X, quando inizia lo scarico (toccasana per il corpo, ansia pura per la mente) è li che arrivano i pensieri: avrò fatto tutto per bene? Ce la farò? Cosa proverò? Cosa devo mangiare i giorni prima della gara?

Nell’ultima settimana l’alimentazione è fondamentale: solo proteine dal settimo al quarto giorno prima della gara, solo sana pastasciutta dal terz’ultimo al giorno precedente, necessaria per quello che è conosciuto come il carico dei carboidrati (una bella fettuccina all’uovo Filotea non me la toglie nessuno!). La mattina stessa una normale colazione e poi via, a respirare quella magica atmosfera.

Buona corsa e buon appetito!

Andrea Innocenti
@NdreaInno